Cambio vita #4

Rieccoci qua (ad Alto), pronti nuovamente a far brillare i nostri occhi provando a creare qualcosa tutti insieme.

Questa volta siamo venuti con un’accompagnamento speciale, una facilitatrice, per provare a vedere quanto e cosa abbiamo in comune, per riuscire a tirare fuori il meglio da noi e per trovare un sogno comune su cui lavorare.

Fortunatamente l’incontro, e la facilitazione, sono andati benissimo e siamo riusciti ad andare, probabilmente, oltre alle nostre aspettative migliori. 
Siamo riusciti a tirare fuori il meglio da noi, a venirci incontro, a trovare un “compromesso” che non è stato un “giocare al ribasso” per essere inclusivi ma, anzi, è stato più un trovarsi d’accordo sui temi a noi più cari.

La strada non sarà sicuramente in discesa, arriveremo a dover affrontare dei momenti difficili, sia come singoli che come gruppo, arriveremo al momento in cui le nostre visioni non saranno più così comuni ed allineate (più si va nel dettaglio più le singole aspettative si differenziano), ma sappiamo sempre di poter avere quella visione di futuro insieme che abbiamo condiviso in questo magnifico WE.

Cambio vita #3

Siamo tornati ad Alto, per portare dei nostri amici a fare un WE simile a quello che abbiamo fatto noi quasi un anno fa

Ci siamo ritrovati con i nostri accompagnatori, abbiamo rivisto le stesse faccie sorridenti e gli stessi occhi illuminati di gioia e felicità.

I nostri pensieri nel frattempo sono andati avanti, abbiamo voglia di cambiare, di creare qualcosa a misura di Famiglia, che ci permetta di essere felici e di poterci godere lavoro e tempo insieme.

Ne parliamo con Daniel ed Emanuela scoprendo così di avere più o meno le stesse idee, di voler fare qualcosa di simile.
Loro per partire aspettano altre persone con cui condividere il progetto, noi anche, quindi rispondere che sì, vogliamo fare qualcosa insieme, è stato quasi naturale.

Ci rivedremo per parlare bene del progetto, per vedere se realmente possiamo creare qualcosa insieme sia fattibile.
Un altro passo verso la felicità è stato fatto, non vediamo l’ora…

Cambio vita #2

Dopo il WE passato con “L’Italia che cambia” i pensieri (e la voglia di cambiare) erano tantissimi, abbiamo iniziato ad interrogarci se ne valesse la pena, se ne saremmo stati capaci, se avessimo avuto il budget e così via!

Le domande erano più delle risposte, e per ogni risposta data sorgevano altre due domande, non stava andando per il meglio, non era la strada giusta.

Abbiamo continuato ad approfondire il tema del cambio vita, o meglio, del vivere in maniera differente iniziato già prima del WE, ed abbiamo approfondito alcuni temi come l’autoproduzione, la partecipazione ad un GAS ed abbiamo acquistato un libro sul tema del cambio di vita: Scappo dalla città.

Per iniziare la nostra nuova vita abbiamo capito che potevamo partire dalle piccole cose, anche senza cambiare casa e/o lavoro, un passo alla volta!

Ci siamo iscritti ad un GAS per iniziare a mangiare meglio e per aiutare i produttori locali, per quanto possibile, o che avessero comunque fatto delle scelte produttive/imprenditoriali di un certo tipo. Abbiamo iniziato a prendere prodotti biologici oppure ad autoprodurci il più possibile.

Il late vegetale ormai non lo compriamo più, lo facciamo con un elettrodomestico acquistato (latte di riso per colazione e latte di avena per la besciamella), abbiamo iniziato a farci pane, pizza e crackers (che si fanno più o meno tutti nello stesso modo) con lievito madre e farine di vario tipo.

Per l’estate abbiamo tirato fuori la mia vecchia gelatiera, adesso inizieremo a sperimentare con i latti autoprodotti e con la frutta biologica!

Acquistando al GAS abbiamo migliorato la qualità del cibo mangiato ed abbiamo anche iniziato a spendere di meno. I tanti passaggi in meno dovuti al contatto diretto con il fornitore sono un bene anche per il portafoglio.

Una cosa che abbiamo capito fin’ora è che il vero cambiamento non è fuori (casa/lavoro) ma dentro di noi, nei nostri stili di vita e nel nostro comportamento nel mondo.

Cambio vita #1

È il 2 giugno 2017 ed un regalo di mia mamma di Natale si concretizza.

Il regalo consiste in un week-end “Nell’Italia che cambia” in Val Pennavaire.

Curiosi di capire dove sia questo posto, ma soprattutto di capire cosa sia questa Italia che cambia partiamo e siamo pronti all’avventura come sempre!

Abbiamo appuntamento con altri parenti in un piccolo paese del cuneese che si chiama Caprauna, lo cerchiamo su google maps e il puntino cade vicino ad Albenga, ci stupiamo, verifichiamo di aver cercato il posto giusto, e seguiamo fedelmente il navigatore (che non ci ha mai tradito)!

Arriviamo in questo piccolo paese e subito iniziamo a guardarci attorno scoprendo uno di quegli angoli di paradiso come ce ne sono molti in Italia. Appuntamento alle 10, arriviamo puntuali, ma gli altri sono bloccati nel traffico verso la Liguria e quindi iniziamo a fare colazione e conoscenza con i nostri accompagnatori.

Una volta che sono arrivati tutti partiamo alla volta del primo appuntamento e ci troviamo in un rifugio recuperato a circa 1350 metri gestito da Marina. Mangiamo benissimo ottimo cibo locale, a km 0 o quasi. Dopo pranzo parliamo con Marina che ci racconta il suo sogno, come è riuscita a realizzarlo, cosa fa e come lo porta avanti, le mille attività che si è inventata ed anche i problemi che ha trovato ed affrontato lungo il suo percorso.

Terminata la visita al rifugio di Marina ci spostiamo a vedere una nuova realtà. Veniamo portati a vedere il recupero di una frazione del piccolo paese in cui siamo.

Due ragazzi milanesi si sono innamorati di questo borgo semi abbandonato, hanno venduto il camper ed hanno comprato una casa, l’hanno sistemata, hanno conosciuto il pastore ed i vecchi proprietari delle altre case attorno alla loro e questi gliele hanno regalate o vendute a prezzi stracciati.

Bene, Luca e Vittoria adesso hanno 10 case, coltivano la terra ed anche loro portano avanti un numero di attività infinito.

Il giorno successivo, dopo una visita al castello del paese andiamo a trovare altri due ragazzi che in un altro borgo hanno preso in gestione la proloco del paese ed hanno rivitalizzato il borgo.

Siamo tornati a casa con in mente gli occhi di queste persone incontrate, avevano una luce strana, diversa, erano felici.

Mi sono, e ci siamo, molto interrogati su come riuscire ad avere anche noi quegli occhi…

…e voglio provare a raccontarvi il mio percorso (ancora ampiamente in corso)!

Apple vs FBI

Secondo me l’FBI non se la dovrebbe prendere con Apple ma con il dipartimento che ha fornito l’iPhone (aziendale) al terrorista.

Bastava che il device fosse registrato su di un MDM e nel giro di 30 secondi avevano accesso al device eliminando il passcode.

Se il device è aziendale e gestito come consiglia Apple (DEP + MDM) riesci a bypassare persino l’acrivation lock.

La cazzata è stata fatta dal governo che non ha utilizzato i giusti strumenti per gestire i suoi telefoni, non da parte di Apple che, ha sì inasprito la crittografia, ma ha anche fornito tutti gli strumenti per bypassare queste restrizioni.

Ciao Marta

L’odio e la rabbia li lascio per strada, io preferisco l’amore.

Chris

Io Marta non la conoscevo di persona, ma seguivo il suo blog di tanto in tanto.

La notizia della sua scomparsa mi ha turbato, mi ha smosso qualcosa nel profondo.

Non so quante persone leggeranno questo post sul mio blog, o su Facebook, o sui vari social su cui finirà, ma non importa, mi basta che anche solo una persona venga a conoscenza della bella iniziativa di Chris e sarò già contento.

Spero di poter in qualche modo sostenere l’iniziativa e dare una mano a Chris durante il suo giro per l’Italia.

Mi piacerebbe molto poter fare un pezzo di strada con lui.

Paolo