Dopo il WE passato con “L’Italia che cambia” i pensieri (e la voglia di cambiare) erano tantissimi, abbiamo iniziato ad interrogarci se ne valesse la pena, se ne saremmo stati capaci, se avessimo avuto il budget e così via!
Le domande erano più delle risposte, e per ogni risposta data sorgevano altre due domande, non stava andando per il meglio, non era la strada giusta.
Abbiamo continuato ad approfondire il tema del cambio vita, o meglio, del vivere in maniera differente iniziato già prima del WE, ed abbiamo approfondito alcuni temi come l’autoproduzione, la partecipazione ad un GAS ed abbiamo acquistato un libro sul tema del cambio di vita: Scappo dalla città.
Per iniziare la nostra nuova vita abbiamo capito che potevamo partire dalle piccole cose, anche senza cambiare casa e/o lavoro, un passo alla volta!
Ci siamo iscritti ad un GAS per iniziare a mangiare meglio e per aiutare i produttori locali, per quanto possibile, o che avessero comunque fatto delle scelte produttive/imprenditoriali di un certo tipo. Abbiamo iniziato a prendere prodotti biologici oppure ad autoprodurci il più possibile.
Il late vegetale ormai non lo compriamo più, lo facciamo con un elettrodomestico acquistato (latte di riso per colazione e latte di avena per la besciamella), abbiamo iniziato a farci pane, pizza e crackers (che si fanno più o meno tutti nello stesso modo) con lievito madre e farine di vario tipo.
Per l’estate abbiamo tirato fuori la mia vecchia gelatiera, adesso inizieremo a sperimentare con i latti autoprodotti e con la frutta biologica!
Acquistando al GAS abbiamo migliorato la qualità del cibo mangiato ed abbiamo anche iniziato a spendere di meno. I tanti passaggi in meno dovuti al contatto diretto con il fornitore sono un bene anche per il portafoglio.
Una cosa che abbiamo capito fin’ora è che il vero cambiamento non è fuori (casa/lavoro) ma dentro di noi, nei nostri stili di vita e nel nostro comportamento nel mondo.